E' un'infinità di tempo che non scrivo su questo blog. Ma non me ne sono mai dimenticata. Anzi.
Era da tanto che avevo per la testa il titolo di un post: What you give or what you get. Lo trovate in inglese qui (Be Hungry For Content: What You Get Or What You Give?) ma, dato che il tema mi sta particolarmente a cuore, ho deciso che sarebbe stata la giusta scusa per tornare a scrivere anche in italiano.
Il titolo di questo post nasce da una slide vista ad un
seminar a cui ho avuto il piacere di partecipare qualche mese. Ero a New York e
c’era l’Advertising Week, uno dei più importanti eventi per la industry della
Creatività. Uno di quegli eventi dove si fa reale "scandagliamento" del futuro.
E’ da tanto che volevo scrivere un post con questo titolo perché in Italia, ma non solo, ce n'è tanto bisogno.
La semplicità di questo mantra ne è la sua vera forza e a volte, proprio per la
sua semplicità, tendiamo a dare questa basilare domanda per scontata.
"Are you thinking about what you can get or what you can
give?"
Questa una delle domande con cui Jon Hamm di Momemtum
Worldwide e Tim Leake si Hyper Island hanno dato il via al loro speech, “The
Authentic Power of Co-Creation”.
Se la scorsa edizione di Cannes Lions era tutta incentrata
sulla parola Humanity, l’Advertising Week di New York ha ruotato attorno alla
parola Authenticity.
Essere autentici significa aiutare i consumatori a
distinguere ciò che è rilevante nel web da tutto ciò che non lo è.
Ecco perché, come dicono Hamm e Leake, quello che sta
accadendo è che i brand non sono più progonisti. Loro il nuovo tipo di consumatore di contenuti sul web l'hanno chiamato il “connected protagonist.
Non so quanti brand, piccoli e grandi, si facciano la reale domanda se i contenuti che condividono giornalmente con le loro community siano stati creati perché danno un reale valore alle persone oppure se tutto è solo incentrato su cosa un brand può ottenere dal web.
Co-creation is the key to unlock authenticity.
Ecco un altro topic di Hamm e Leake quel giorno.
Se nel marketing tradizionale i brand si sentivano su un
piano superiore rispetto ai consumatori, nel social media marketing, per come
lo conosciamo ora, brand e consumatori sono su uno stesso livello e dialogano
tra di loro.
Ma le nuove dinamiche della comunicazione dei nuovi media
stanno portando i brand a (dover) fare un passo indietro, a non essere più i
protagonisti assoluti della scena, e lasciar dialogare tra di loro i
consumatori, mai così attivi e “creators” come in questa era.
In passato ho lavorato con persone che si scandalizzerebbero per questa frase, che credono ancora che il social media marketing sia semplicemente il marketing portato avanti su canali social, ma con le stesse dinamiche e gli stessi approcci del marketing tradizionale. Rido, ma solo per non piangere.
“Invece di chiedere a un consumatore non interessato di raccontare una storia sulla sua interazione con il brand, il brand stesso ha ora bisogno di cercare i consumatori che in maniera naturale e spontanea hanno voglia di raccontare le loro esperienze. In una maniera che potremmo definire "organica."
Qual è la carta vincente per un brand, dunque?
Mettere a disposizione della propria audience piattaforme in
grado di far dialogare tra loro le persone. Farle parlare di ciò che loro
davvero interessa. E’ il potere della co-creation, che permette ai brand di
generare valore per le persone e, allo stesso tempo, di avere contenuti realmente autentici.
Ma non dimentichiamo anche la "humanity".
Se vuoi essere umano, devi parlare come un umano. Alcune settimane fa mi sono imbattuta nel profilo Twitter della Leo Burnett di New York. Ricordo ancora la loro bio per la sua semplicità, che ne era contemporaneamente la sua forza. We speak human.
Quindi, cari brand e piccole imprese (che avete capito il reale potenziale del web), Parlate da umani, siate autentici.
Come? Un buon modo per iniziare, ad esempio, è domandarsi "che reale valore sto dando alle persone a cui mi sto rivolgendo?
Come (forse) avrebbe detto Steve Jobs, "Be hungry for relevant content". Because your audience is.